Libere Nature

Cavalli, ninfe e amazzoni nell'arte di Mauro Benatti e Giuseppe Brambilla Sancina

La mostra andrà a presentare venti opere di Giuseppe Brambilla Sancina, uno dei più apprezzati pittori della provincia di Lecco e vincitore dell’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano. Le sue creazioni entreranno in dialogo con cinque sculture in ferro, pietra e legno create da Mauro Benatti, oltre che dieci tra i suoi quadri e disegni. In questa occasione saranno presentate numerose opere raramente esposte in pubblico, create in parallelo da due artisti che furono uniti non solo dalla passione per l’arte figurativa e naturalistica, ma anche da una buona e sincera amicizia.

Libere Nature

Cavalli, ninfe e amazzoni nell'arte di Mauro Benatti e Giuseppe Brambilla Sancina

L’esposizione evidenzierà come i due artisti siano stati catturati dal soggetto pittorico del cavallo per il profondo valore simbolico di questo mitico animale. Benatti e Sancina ritraggono la figura del cavallo per riflettere sul complesso (ma fondamentale) rapporto tra l’essere umano e la Natura. Un rapporto che deve fondarsi sul dialogo e sulla reciproca fiducia, per non cadere in forme pericolose di violenza e sopraffazione. Cavalli, ninfe e amazzoni, così come i cavalieri e tutti gli esseri umani, non sono altro che “libere nature”, la cui sfida più difficile (ma anche più importante) è quella di imparare a vivere in maniera armonica con l’ambiente circostante.

Informazioni generali

 La mostra sarà aperta durante i weekend, con apertura straordinaria nella giornata del 25 aprile (26 marzo, 1-2-8-9-15-16-22-23-25 aprile), con i seguenti orari: 10:30-12:30 e 14:00-17:00. La mostra sarà corredata da un’attività didattica dedicata al disegno dei cavalli attraverso diverse tecniche e materiali. Per ogni informazione sulla mostra e per le necessarie prenotazioni per l’attività didattica (prevista per sabato 15 aprile, alle ore 10:30) è possibile contattare l’Associazione Lumis Arte alla seguente mail: [email protected]

Baite in Valvarrone -

Pietro Buttera

 

Le fotografie di Pietro Buttera presentano l’attuale condizione di abbandono delle baite presenti in Valvarrone e nella zona di Premana. Con le fotografie dedicate alle tracce della vita in montagna Buttera orienta la sua poetica verso l’intimità del rapporto tra essere umano e ambiente montano, raccontando la storia di convivenza e adattamento dell’essere umano alle sue difficili condizioni; una storia lontana dal nostro tempo, colta da uno sguardo semplice e chiaro, nel momento in cui anche il ricordo di questa vita va scomparendo.

Focus sul rapporto tra l'uomo e la montagna

Le immagini esposte sono una fonte di informazioni sulla vita della media montagna, ma sono anche l’occasione per il loro autore di dare forma alla sua sensibilità visiva. La mostra conduce i visitatori in un viaggio lungo sentieri dimenticati attraversando le tracce della loro storia: i prati ormai ricoperti dagli alberi, le baite circondate da rami e rovi, edifici solitari o raggruppati sui ripidi versanti della valle.
  

Le fotografie di Buttera sono accompagnate dal testo di Sara Invernizzi che racconta l’ambiente sociale delle baite della Valvarrone, la modificazione dell’ambiente a favore dei pascoli e della vita delle comunità montane. Inoltre pone uno sguardo attento ai diversi modi che l’essere umano ha messo in atto per adattarsi al territorio che lo ospita scoprendone i particolari. 

Informazioni generali

L’esposizione Baite della Valvarrone è la seconda della rassegna intitolata Fuori dal Tempo che ospiterà le mostre personali di Emilio Frisia (15 aprile – 12 maggio) e di Sara Invernizzi (13 maggio – 9 giugno). 

L’apertura della mostra Baite della Valvarrone si terrà sabato 4 maggio alle ore 18:00. In quest’occasione sarà possibile incontrare il fotografo Pietro Buttera, il curatore Daniele Re (Lumis Arte) e Sara Invernizzi.




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